ll nome della Falanghina deriva probabilmente dall’uso dei pali detti “falange” che sin dall’antichità venivano usati per sostenere le viti. Pur avendo testimonianze scritte solo a partire da metà Ottocento, gli esperti sostengono si tratti di un vitigno contemporaneo rispetto al Fiano e al Greco che invece risalgono al I secolo a.C.
Offre un bouquet ampio ed intenso, con aromi speziati, tabacco, cuoio, cacao e note balsamiche. Elegante ed assai persistente al gusto. Si esalta su arrosti di carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati. Temperatura di servizio 18° C, in ampi ballon