La distilleria Mount Gay è datata ufficialmente 1703, come riportato orgogliosamente sulle bottiglie, ma pare che la distilleria sia più antica. Più precisamente nel 1663. Questo rende Mount Gay, che al tempo era Mount Gilboa, il primo prototipo realizzato di quell’idea di distilleria illustrata da Richard Ligon. La produzione di rum nel XVII sec. era fatta in modo artigianale, nei campi o nei villaggi, in vecchi alambicchi portati sull’isola dagli olandesi. Nel suo libro, A True And Exact History Of The Island Of Barbadoes, del 1657, Ligon ipotizza l’idea di costruire una distilleria. Ovvero una azienda che avesse come scopo quello di produrre rum. Un sistema produttivo che garantisse qualità e costanza nella produzione, cosa che ovviamente non era riscontrabile nelle produzioni artigianali. E’ verosimile supporre che sia stata questa l’idea che ha portato alla fondazione della Mount Gilboa solo 6 anni dopo. La conformazione iniziale prevedeva due macine a vento, sette bollitori per l’estrazione dello zucchero. Accanto a questi un reparto fermentazione con vasche in legno ed un reparto distillazione con alambicchi pot still. La distilleria nel XVIII secolo era di proprietà della famiglia Sober. Sir John Gay Alleyne, già noto come membro del Parlamento a Barbados, divenne manager della distilleria alla fine del secolo. Sotto la sua gestione furono apportati notevoli miglioramenti al processo produttivo. Dopo la sua morte, nel 1801, John Sober decise di rinominare la distilleria in suo onore, passando da Mount Gilboa a Mount Gay. Oggi la Mount Gay produce ancora a Barbados, utilizzando un blend di colonna coffey e double retort pot still, invecchiati prevalentemente in botti ex-bourbon.
Il rum Mount Gay è probabilmente uno dei più antichi al mondo. Ancora prodotto secondo metodi tradizionali, la sua eccellente reputazione è ora internazionale. Particolare attenzione viene data allo sviluppo e all'invecchiamento: questo è il segreto della loro innegabile qualità, sottile combinazione di carattere e seduzione.
Note di gusto
Colore giallo ambrato-dorato con riflessi molto luminosi, ha naso snodato tra menta, albicocca secca, mango e vaniglia, cioccolato fondente e tabacco da pipa, cuoio e foglie secche, in un sottofondo che ha leggeri tocchi affumicati. L'assaggio è morbido, rotondo e di buona carnosità, molto coerente con i rimandi olfattivi, potente nella progressione e lungo nel finale, pulito e preciso, che ricorda la cera d'api.