Nel 1989 Piero, figlio di Niccolò, insieme a suo fratello Ludovico e a Guglielmo Guerrini, marito della sorella Ottavia, fondano l'attuale Marchesi Antinori, chiamata in origine Marchesi L&P Antinori, con l'obiettivo di "stabilire” un po' di ordine tra le varie attività vitivinicole sviluppate dalle precedenti generazioni degli Antinori dal XIV secolo. Modernizzano le loro quattro tenute toscane e adottano il disegno della Villa Antinori per i loro vini più importanti. Nel 1905 Piero e Lodovico Antinori, a seguito di una visita nella regione dello Champagne, invitano nelle cantine di San Casciano Lucien Charlemagne, rinomato “chef de cave” di Epernay per produrre vino spumante. Con l'aiuto di Charlemagne nel 1908 nasce il Gran Spumante Antinori, il primo spumante prodotto con Metodo Classico. A seguito del suo successo presso numerosi estimatori e personaggi importanti dell’epoca, alla fine degli anni ’90 la famiglia Antinori decide di investire nella Tenuta Montenisa in Franciacorta dove oggi sono prodotti i Franciacorta Marchese Antinori. Quando il Marchese Niccolò decide di produrre anche vini bianchi, volge la sua attenzione all'Umbria, acquistando il Castello della Sala con le sue 29 fattorie e 483 ettari di campi e boschi. Niccolò migliorò il terreno che allora includeva 52 ettari di uliveti e vigneti oltre che restaurare il castello del XIV secolo rimettendo a nuovo una sala da ricevimento e alcune stanze. Nel 1971 Nasce un vino che rappresenterà una chiave di volta nell'enologia del Chianti Classico. La prima annata prende il nome di "Vigneto Tignanello"; ne vengono prodotte 20,000 bottiglie. Nel 1975 nasce la seconda annata del Tignanello con una piccola percentuale di Cabernet Sauvignon. Nel 1978 esce la prima annata di Solaia, un “Cru” proveniente dall'omonimo vigneto, attiguo al vigneto Tignanello. L'uvaggio iniziale è 80% Cabernet Sauvignon e 20% Cabernet Franc, successivamente viene introdotto del Sangiovese. Nel 1985 Antinori presenta, con questa vendemmia, il primo vero Cervaro della Sala, uno dei primi vini bianchi italiani ad effettuare fermentazione malolattica ed affinamento in barriques. Composto da uve Chardonnay all'80 per cento e Grechetto al 20 per cento. Nel 1995 La famiglia diviene proprietaria di Tenuta di Pian delle Vigne che è costituita da 186 ettari di vigneti e boschi situati a 6 km a sud di Montalcino, sopra la Val d'Orcia. Prende il nome da una caratteristica stazione ferroviaria del XIX secolo situata all'interno della tenuta, tutt'ora in uso. La prima vendemmia del Brunello di Montalcino "Pian delle Vigne" uscirà nel 2000.
Chardonnay Pietrabianca, che prende il nome dalla particolare conformazione del suolo in cui la vite affonda le sue radici: intenso ed elegante, caldo come il sud ma lineare come il nord; ciliegina sulla torta: vino biologico.