Vino rosso da uve Nebbiolo in purezza. Colore rosso rubino con riflessi granati. Profumi di prugna matura, mirtilli, viola, spezie, liquirizia, tabacco. Sapore pieno, denso, deciso e avvolgente. Ideale l’accostamento a piatti di carni rosse importanti e a formaggi di media e lunga stagionatura.
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Nebbiolo in purezza al 100%. La vinificazione prevede che l’uva giunta in cantina viene diraspata, pigiata e avviata alla fermentazione a una temperatura di 30 – 32°C effettuando numerosi rimontaggi. Macerazione di 10 – 12 giorni. L’affinamento del vino nel mese di gennaio successivo alla vendemmia ha inizio la fase di maturazione in barriques e in botti da 20 e 30 hl di rovere di Allier. La sosta in legno dura circa un anno e, dopo un breve periodo in serbatoi di acciaio inox, il vino passa in bottiglia per completare il processo di affinamento. Il vino ha un colore rosso rubino con riflessi granati. Aromi di frutta matura (prugna), mirtilli, viola, cannella e tabacco. Il gusto ricco di tannini ben strutturati e la frutta intensa donano sapore denso, pieno ed avvolgente. Finale su note di liquirizia e cannella. Perfetto con carni rosse importanti, selvaggina, tagliata di manzo, cannelloni, tagliatelle ai funghi porcini e a formaggi di media e lunga stagionatura. Temperatura di servizio 18° C. La gradazione alcoolica raggiunta è di 14% vol.
Il Rosso di Montalcino è una delle etichette più apprezzate di La Poderina. Le vigne si trovano nella zona di Castelnuovo dell’Abate, per la precisione a nord rispetto all’Abbazia di Sant’Antimo e in linea d’aria poco distante dal Monte Amiata.
Sorso dopo sorso, nella sua intensità si riconoscono una cultura enologica sempre più profonda e una voglia senza eguali di condividere emozioni sane, genuine, come quelle di una volta.
Vino di punta dell’azienda, la linea Testarossa è quella che meglio riassume la filosofia aziendale del voler rimanere fortemente legati alle tradizioni e alla storia familiare. Questa etichetta storica nasce per celebrare la superba bellezza delle donne della famiglia Pasetti, aventi i capelli rossi.
Il Montefalco Rosso di Colpetrone è un vino rosso umbro dotato di nerbo e di vigore, ottenuto da Sangiovese, Sagrantino e Merlot. Coniuga territorialità ad una ispirazione internazionale: profumi di frutta rossa, humus, tabacco e un sorso rotondo, fruttato e strutturato.
Frutto di una continua ricerca in vigna e in cantina, il Villa Gemma nasce da uve 100% Montepulciano raccolte a mano da una singola vigna ad altissima densità d’impianto. Potente ed elegante, rivela grande carica espressiva e straordinaria capacità d’invecchiamento, con profumi pieni ed esplosivi che evolvono in modo sorprendente nel corso degli anni. Scelta ideale per secondi di carne e selvaggina o formaggi stagionati, stupisce a fine pasto se accompagnato ad un dessert al cioccolato fondente.
Il Lambrusco Grasparossa DOC “Biorosso” proviene da uve vendemmiate manualmente con selezione in vigna, nel mese di ottobre, quando il frutto è a piena maturazione. Fa parte della linea biologica dell'azienda Barbolini, il metodo di coltivazione e produzione rispettano i rigorosi parametri dell'agricoltura biologica rendendo Biorosso uno dei vini di punta dell'Azienda.
È stato il primo Sangiovese ad essere affinato in barriques, il primo vino rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali (quali il Cabernet), e tra i primi vini rossi nel Chianti Classico a non usare uve bianche. Tignanello è una pietra miliare. È prodotto con una selezione di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.
La Barbera di Elisa proviene dal vigneto più vecchio de La Colombera su suoli argillosi. Il vino è rosso rubino intenso e l’affinamento, prima in acciaio poi in barrique, esalta le note olfattive e gustative: i frutti rossi tipici delle colline di Vho, more, ciliegie prugne, la confettura e lo speziato con note di vaniglia.
Una Riserva davvero speciale, che mette d’accordo non solo il palato di tutti gli appassionati, ma anche la critica internazionale, che riconosce a questo Barolo DOCG punteggi davvero degni di nota.
Il territorio irpino deve le sue peculiarità alla particolare condizione pedoclimatica, che risente anche dell’influenza vulcanica del Vesuvio, idoneo all’allevamento dei vitigni autoctoni, tra cui spicca per diffusione e qualità l’Aglianico.